Il 12 febbraio del 2014, veniva chiuso al traffico il tratto stradale tra Piazza Fortebraccio e Sant’Antonio, a causa di uno smottamento del terreno visibilmente importante. La frana tagliava in due la città e si annunciava particolarmente impegnativa negli interventi di consolidamento necessari, stimati, nelle settimane successive, in circa 3milioni e mezzo di euro. Un importo enorme, molto lontano dalla portata del bilancio comunale, che faceva temere tempi molto lunghi per la soluzione della grave situazione che si era determinata nella circolazione cittadina.

Insediata la nuova amministrazione, riesaminata tutta la situazione che poteva essere meno grave del temuto, in ottobre sono stati stanziati 120mila euro per procedere con una precisa indagine geognostica, che potesse consentire la valutazione, con tutta la necessaria puntualità, delle cause e soluzioni del dissesto. 

L’esito di queste indagini ha consentito di ridimensionare la portata dell’intervento che si rendeva necessario per stabilizzare quel versante e da lì è partita una corsa contro il tempo per arrivare alla riapertura di un’arteria decisiva nella circolazione perugina.

Approvato il bilancio di previsione 2015, adempimento necessario per le successive procedure di progettazione e gara d’appalto dei lavori, definite anche queste procedure, i lavori sono iniziati il 20 novembre 2015.

Viale Sant’Antonio è stato finalmente riaperto alla circolazione il 15 febbraio 2016.

I lavori sono consistiti nella realizzazione di una paratia di pali sul margine esterno della carreggiata, a contrastare il peso del terreno divenuto instabile proprio a causa della frana. Sono stati sostituiti i pozzetti presenti, mentre le acque piovane sono state canalizzate fino a metà scarpata, il tutto per evitare l’erosione del terreno. Per quanto riguarda invece la stabilizzazione della frana di fronte alle mura urbiche (che ha determinato lo smottamento del ciglio stradale per una ventina di metri circa) si sono realizzate anche qui una serie di pali per confinare e contrastare la spinta del terreno instabile. 

E’ stato, inoltre, ripristinato il piano viario e regimate le acque piovane, disponendo una serie di pozzetti con tubazione a scarico ai piedi della scarpata in modo da scongiurare il dilavamento. Con l’occasione, è stato anche realizzato un marciapiede.